La fede è la forza che spinge il credente alle azioni premiate e lo esenta di spregevolezze e di errori, perché la fragilità dell’etica, comporta l’esilità della fede. D’altronde, la buona etica si considera come prova della forza della fede. E il Profeta Mohammad (Pace e Benedizione di Allah sulla Sua Anima) aveva rivelato che la forte etica, produce sicuramente una forte fede, e il crollo dell’etica è causa di una fede fiacca o assente. Il miscredente commette i vizi nuncurante di nessuno, non temendo colpa nè sperando di tenere conto dei suoi crimini. Il profeta Mohammad (Pace e Benedizione di Allah sulla Sua Anima) disse in proposito: «Il pudore e la fede sono la stessa cosa, la mancanza di uno dei due, toglierebbe l’altro» (Narrato da Al Buyhaqi). Anzi, ha fatto dei cattivi costumi con il vicino di casa, una mancanza di fede, dicendo: «Per Dio non è fedele, per Dio non è fedele, per Dio non è fedele. Essi dissero: e chi sarebbe o messaggero di Dio? Disse: colui che non risparmia il suo vicino i cattivi costumi» (Narrato da Al- Bukhari). Quindi, Dio quando invita i suoi sudditi alle buone azioni, o li fa alienare da un male, ciò per rendere necessaria la stabilità della fede nei loro cuori. E difatti, Allah spesso ripete le seguenti frasi nel Corano: {O voi che credete} Per ricordarli poi ciò che è d’obbligo per loro, come dice in seguito: {119 O voi che credete, temete Allah e state con i sinceri}.[At-Tawba (Il Pentimento o la Disapprovazione):119]
E così, troviamo anche il Profeta Mohammad (Pace e Benedizione di Allah sulla Sua Anima) quando insegnava i Suoi seguaci le virtù della moralità, legandole alla buona fede, come nel detto: «Chi crede in Allah e nel giorno del giudizio, deve onorare il suo ospite, e chi crede in Allah e nel giorno del giudizio, deve trattare bene il suo vicino, e chi crede in Allah e nel giorno del giudizio, lasciatelo dire bene o rimanere in silenzio» (Narrato da Ahmad). E così, l’Islam dipende dalla sincirità della fede e la sua integrità nell’infondere le virtù nelle anime.