Gli atti di culto nell’Islam non sono parole pronunciate in modo ambiguo, nè movimenti privi di senso, bensì sono atti e detti che purificano l’anima e la vita si rende piacevole con essi. Le preghiere obbligatorie nell’Islam hanno l’obiettivo che un musulmano vivevsse con etiche virtuose, e rimanesse sostenuto con queste etiche, fosse quel che fosse di circostanze e situazioni. E il Magnifico Corano e la Sunna rivelano in modo esplicito questa verità, poiché la preghiera obbligatoria, quando Dio la ordinò, ha chiarito che essa porrebbe fine alle cattive maniere d’indecenza e di vizio. Allah disse:
{45 Recita quello che ti è stato rivelato del Libro ed esegui l’orazione. In verità l’orazione preserva dalla turpitudine e da ciò che è riprovevole. Il ricordo di Allah è certo quanto ci sia di più grande. Allah conosce perfettamente quello che operate}. [Al-’Ankabût (Il Ragno):45]
E la Zakat nell’Islam (Secondo pilastro dopo la preghiera, detta anche la Decima), non è soltanto una tassa che si togli ai ricchi per donarla ai poveri, ma per instillare sentimenti di misericordia e compassione, e consolidare la reciproca comprensione e l’armonia tra i vari ceti, così come purificare l’anima degli svantaggi e i difetti, e sublimare la società ad un livello alto e nobile nel comportamento interpersonale, è la saggezza primaria della Zakat, come ha detto Allah l’Elevatissimo:
“E’ sufficiente per Mohammad che sia riuscito a salvare una nazione umiliata e sanguinaria dagli artigli dei demoni delle usanze riprovevoli, aprendoli la strada della properità e del progresso, e la legislazione di Mohammed prevarrà nel mondo perché è in linea con la ragione e la saggezza”.
{103 Preleva sui loro beni un’elemosina tramite la quale li purifichi e li mondi e prega per loro. Le tue preghiere saranno un sollievo per loro. Allah tutto ascolta e conosce}. [At-Tawba (Il Pentimento o la Disapprovazione):103]
E per questo la carità, non si limitò alla donazione del denaro, ma incluso un certo numero di alta moralità che contribuiscono alla felicità della comunità e i suoi membri. E il Profeta Mohammad (Pace e Benedizione di Allah sulla Sua Anima) si ampliò nel significato della parola “carità” che il musulmano debba offrirla, dicendo: «Il versare dal tuo secchio nel secchio di tuo fratello è carità, e la promozione della virtù e la prevenzione del vizio è csrità”. E in un’altra narrazione:”Il tuo sorriso a tuo fratello è carità, rimuovere la pietra, la spina e l’osso dalla strada dove passano la gente è carità, invitare un’uomo deviato alla retta via è carità» (Narrato da Al-Bayhaqi).
D’altronde, anche per quanto riguarda il digiuno, l’Islam non lo considerò solamente come una privazione di mangiare e di bere, anzi come un passo per sentire la sofferenza dei poveri, e allo stesso tempo di razionalizzare e controllare i propri desideri e capricci. Allah disse:
{183 O voi che credete, vi è prescritto il digiuno come era stato prescritto a coloro che vi hanno preceduto. Forse diverrete timorati;} [Al-Baqara (La Giovenca):183]
E il Profeta Mohammad (Pace e Benedizione di Allah sulla Sua Anima) disse in proposito: «Chi non smette di dire il falso e agirne inseguito, Dio non aspetta da lui che s’astenesse dal mangiare e dal bere» (Narrato da Ahmed). E disse anche: «Digiunare non é soltanto l’astenersi dal cibo e dal bere, ma l’astenersi dall’oziosità e dall’oscenità, e se qualcuno t’offendesse o ti deridesse, dì: sto digiunando .. sto digiunando». (Narrato da Ibn Khuzaimah).
Quanto al pellegrinaggio (Al Hajj- quarto pilastro dell’Islam), qualcuno può pensare che si tratta di un viaggio privo di significati morali, perché le religioni possono contenere a volte rituali metafisici, invece tale giudizio è sbagliato, perchè Allah dice parlando di questo rito:
{197 Il Pellegrinaggio avviene nei mesi ben noti. Chi decide di assolverlo, si astenga dai rapporti sessuali, dalla perversità e dai litigi durante il Pellegrinaggio. Allah conosce il bene che fate. Fate provviste, ma la provvista migliore è il timor di Allah, e temete Me, voi che siete dotati di intelletto}. [Al-Baqara (La Giovenca):197]
E tutto ciò che è stato detto, mostra la forza dei legami tra la religione e la buona morale; giacché i pilastri più importanti dell’Islam, come la preghiera, il digiuno, la zakat e l’Hajj, assieme al resto dei rituali di culto nell’Islam, sono atti religiosi intesi a raggiungere la sperata perfezione dell’umanità e la sua sublimazione verso una vita dignitosa, avvolta di felicità e tranquillizità nell’ombra delle buone moralita e dei nobili principi. Dunque, essi sono atti di culto che differenziano nelle loro funzioni e nel loro aspetto, ma si incontrano nello scopo che il Profeta Mohammad (Pace e Benedizione di Allah sulla Sua Anima) l’ha disegnato nel suo detto: «Sono stato inviato per completare le virtù morali» (Narrato da Al-Bayhaqi). Perciò, la strada della felicità si basa sulla moralità e ne gira nella sua orbita, in cui la moralità non si distacca mai dall’atto di culto.
“Nessuna discriminazione nella dottrina islamica tra l’imposizione giuridica e il dovere morale; e questa perfetta integrazione tra le leggi e l’atica, conferma la solidità del sistema fin dall’inizio”.
“Il Corano prevede alle soluzioni di tutti i problemi, e stringe un legame tra la legislazione e la norma etica. Inoltre, tenta di creare l’ordine e l’unità sociale, e a dimenuire la povertà, la violenza e le leggende. Esso cerca ad aiutare i bisognosi, raccommandando la carità e la clemenza. E nella materia di legislare, ha messo regole per i più piccoli dettagli nella quotidianità, regolarezzando i contratti e le eredità. E nel campo della famiglia, ha determinato il comportamento di ogni componenete su come trattare i bambini, gli inservienti, gli animali, la sanità e l’abbigliamento .. ecc.”