La legislazione Islamica è di fonte divina, dall’Onnipotente Creatore dell’uomo e dell’universo. E poiché essa è di origine divina, la conferisce tanti privilegi, di cui Dio è il creatore e il donatore, ed egli solo che abbia il diritto di essere legislatore. In passato, i profeti e i loro seguaci, riferivano la legislazione a Dio solo, e consideravano invalida qualsiasi altra legislazione. Dio parlò del suo ultimo profeta alla stregua di ciò che aveva detto riguardo alla sua legislazione:
{9 Di’: «Non costituisco un’innovazione rispetto agli inviati né conosco quel che avverrà a me e a voi. Non faccio che seguire quello che mi è stato rivelato. Non sono che un ammonitore esplicito»}. [Al-’Ahqâf:9]
Il profeta Mohammed(Pace e Benedizione di Allah sulla Sua Anima), pur occupando un posto elevatissimo presso Dio, applicava la legge che gliene era inspirata, e non le inventava, in sintonia col Suo metodo, e non in contrasto con esso. E siccome Dio è il creatore, quindi Egli meglio saprebbe le Sue creature. Allah disse:
{14 Non conoscerebbe ciò che Egli stesso ha creato, quando Egli è il Sottile, il Ben informato?} [Al-Mulk (La Sovranità):14]
Inoltre, Egli conosce meglio gli istinti naturali di ognuno dei Suoi devoti, ciò che li corregga e ciò che li corrompa, ciò che li è utile e ciò che li è nocivo, e non vi è uno consapevole delle sue creature tranne il creatore che le aveva create. Allah disse in proposito:
Per la prima volta nella mia vita sentì una vera tranquillità nella sicurezza e capì che la mia vita valga veramente tanto quando capì il vero significato dicente che Allah ti vede, ovunque tu sia, anche se non Lo vedi e che Egli controlla le tue azioni e le valuta con cura e giustizia per compensarti nel modo giusto nel Giorno della Resurrezione.
{140 Vorreste forse sostenere che Abramo e Ismaele e Isacco e Giacobbe e le Tribù erano giudaizzati o nazareni?”. Di’: “Ne sapete forse più di Allah?”. Chi è peggior empio di chi nasconde qualcosa che ha ricevuto da Allah? Ma Allah non è incurante di quello che fate}.[Al-Baqara (La Giovenca):140]
Ed essendo Egli, Dio, il legislatore, quindi questo fatto conferisce alla legislazione la piena giustezza e correttezza. Dio è ben illibato di prediligere un Suo suddito su un’altro. D’altronde, Anche le punizioni nell’Islam sono terreni e relativi anche all’aldilà, e di conseguenza, chi non ha avuto giustizia per qualche motivo in questa vita, o chi non era stato castigato per il male che aveva fatto, avrà la sua punizione nel Giorno del Giudizio.
Un dato di fatto che i risultati desiderati dalla legge non si ottiene solo con la sua emissione, ma dipende dalla risposta della gente nell’applicarla con benevolenza e convinzione. Inoltre, non si può ottenere il risultato desiderato dalla legge solamente con la precisione delle sue norme, bensì quest’applicazione deve essere innata e ben accettata. E questa benevolenza deriva soltanto dalla loro convinzione, della giustezza della legge e della fiducia nel legislatore. E le leggi islamiche si fondano anzitutto sulla convinzione e l’accettazione. E Dio ordinò che l’Islam deve essere trasmesso tramite questo metodo:
{63 Essi sono coloro di cui Allah bene conosce il cuore. Non badare a loro, solo esortali e di’ loro qualcosa che tocchi le loro anime}.
[An-Nisâ’ (Le Donne): 63]
{21 Ammonisci dunque, ché tu altro non sei che un ammonitore 22 e non hai autorità alcuna su di loro} . [Al-Ghâshiya (L’Avvolgente) :21- 22]
E per questo motivo, Dio ha circoscritto la missione del Profeta, che disse: “Sono stato inviato per perfezionare le virtù delle moralità”.
Ciò che distingue la legislazione Islamica rispetto a tutte le giurisprudenze o legislazioni terrestri, che essa è in grado di compensare e punire nella vita mondana e anche nell’aldilà. E il rendiconto nell’aldilà è sempre più elevato di quello della vita mondana. Per questo, spesso il credente si sente di un forte stimolo morale per attenersi alle norme, obbedire gli ordini e i divieti, e se potesse svincolarsi dal castigo nella vita mondana, egli sa che Dio è al corrente di tutto, e che la gente sarà interrogata davanti a Lui per ciò che aveva fatto durante la loro vita. Allah disse: {5 Crede forse che nessuno possa prevalere su di lui?} [Al-Balad (La Contrada):5]
Disse inoltre:{7 Crede forse che nessuno lo abbia visto?} [Al-Balad (La Contrada):7]
La legislazione islamica non favorisce l’interesse di uno sull’altro, e non prende parte a favore di una persona sulla spesa di un altro, risolvendo in questo modo i grossi problemi cui patiscono tante società che non adottano l’Islam come uno stile e un metodo di Vita. Vale a dire, il problema del conflitto tra gli interessi individuali e pubblici nella società. Difatti, troviamo società che ha prevalso in modo assoluto l’interesse individuale, come nel capitalismo, mentre il socialismo ha elevato l’interesse pubblica, sacrificando quella individuale, e sequestrandolo inoltre il suo privacy, l’indipendenza e il diritto alla proprietà. In tale modo, il suo carattere s’indebolisce e il talento si riduce al minimo, perdendo ogni voglia d’iniziativa. Mentre l’Islam ha fondato il suo sistema legislativo in conformità a equilibrio tra questi diritti nella società, prendendo in considerazione gli interessi comuni della società islamica. Ma nello stesso tempo, non ha trascurato i diritti dell’individuo musulmano. Sul livello politico, vediamo che il diritto del governante è l’obbedienza da parte dei sudditi, ma questo condizionato dal fatto che anch’egli dovrebbe attenersi alla legalità durante il suo esecutivo, altrimenti l’Islam gli toglie questo diritto. Quindi, bisogno obbedire al governante tranne nel caso di disobbedienza al creatore.
L’Islam si regge su basi solide, fisse e immutabili, giacché si attinge dalla sua fonte essenziale: il Corano, custodito con la volontà e il volere di Dio:
{9 Noi abbiamo fatto scendere il Monito, e Noi ne siamo i custodi}. [Al-Hijr:9]
Che non può subire scorrettezza: {42 non lo tange la falsità in niuna delle sue parti. È una rivelazione da parte di un Saggio, Degno di lode}. [Fussilat (Esposti chiaramente):42]
E la Sunna del Profeta, custodita e stilata con la massima cura, e i suoi testi contengono spesso le norme generali della legislazione, senza entrare nei dettagli che concernano queste norme, così per lasciare ampio spazio di valutazione per il ricercatore, considerando la differenza delle circostanze e delle situazioni. Ma ha lasciato anche uno spazio per l’applicazione di questa linea massima su una realtà che si distingue con un po’ di capienza e flessibilità, giacché quello che importa è realizzare questi intenzioni senza fermarsi su come fossero effettuati e con quale mezzo e modalità, fin quando non contrastano un testo o un principio della legislazione islamica. Perciò, applicare gli intenti generali della legislazione islamica, implica un grande livello di flessibilità e adattamento allo sviluppo. Quindi, non vi sono obbiezioni dinanzi nuove norme che non erano conosciute prima, visto che corrispondono a casi simili.
L’Islam è la religione della sicurezza, uguaglianza, libertà, fraternità, dignità e dell’orgoglio, e quest’appare evidente nelle norme e nei principi Islamici; il digiuno in Islam è diverso dal digiuno nelle atre religioni, poiché il problema degli uomini non sta nel sopprimere i fabbisogni del corpo come fanno i monaci che diventano, a causa della soppressione di tali bisogni, come scheletri umani in movimento; l’Islam regolò il principio dei bisogni corporei senza sopprimerli, e cosi il digiuno diventa un modo per abituare lo spirito alla pazienza, alla lotta contro i desideri peccaminosi, al controllo di Allah nel pubblico e privato e comprendere il vero significato della miseria e della fame, così chi fa il digiuno sa come essere più comprensivo nei confronti degli deprivati . Infine, il digiuno è benefico per la salute, lo spirito e la mente delle persone, e per la società il digiuno fa aumentare il grado di solidarietà, cooperazione e di unione sociale.